Un'Odissea moderna

“Il ragazzo tornò a fissare le sagome che andavano svanendo all’orizzonte. Uomini e donne avevano quasi terminato di attraversare la pianura, fra poco sarebbero scomparsi, fagocitati dal bosco che intendevano varcare e loro sarebbero rimasti isolati, in quattro nella spianata gelida, senza poter far altro che aspettare.”

Una mattina ti svegli e il mondo che conoscevi non esiste più...

Dopo aver atteso invano i soccorsi, alcuni sopravvissuti a un incidente ferroviario si incamminano nella neve fresca alla ricerca di cibo e di un riparo. I cellulari non prendono, nessuna informazione, il mondo è immerso in un silenzio irreale. E cosa sono quelle strane strisce arancio che solcano il cielo? Qualcosa di grave è accaduto, qualcosa di definitivo.

Nata nei convulsi giorni successivi alla catastrofe, l’adolescente Mia rinviene un diario scritto di proprio pugno dalla madre. Le pagine, pur frammentarie e lacunose, le dischiudono le porte di un passato oscuro, la portano a riconsiderare il presente e riprogrammare il suo futuro.

Un viaggio nell’anarchia e nel caos. La storia di un incubo collettivo e di un progressivo, faticoso ritorno alla normalità attraverso nuove/vecchie forme di socializzazione. Un ritratto crudo, realistico e spietato di un possibile, non auspicabile, futuro.

Daniele Cesarano
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Giorno 122 è un libro che se lo inizi lo vuoi finire, lo devi finire, perché l'autore è abilissimo a trascinarti in un mondo folle, disperato ma sempre profondamente vero, umano. Mentre lo leggevo non riuscivo a non chiedermi chi sarei io di questi personaggi? cosa farei io nei suoi panni? Sarei così bastardo? E' una domanda che mi è entrata sotto pelle, e in parte è ancora là. Veramente un bel libro.
GM
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Brutale e tenero, imprevedibile e sempre credibile. Un romanzo originale che ti graffia il cuore.
Francesco Feletti
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Il cinema ci ha raccontato futuri distopici, con l'aiuto di effetti speciali che ci portano in mondi post atomici... eppure rispetto ad un buon romanzo come questo non c'è Mega produzione hollywoodiana che tenga... l'autore qui ci porta per mano attraverso un'avventura straordinaria, le immagini che ci passano per la mente sono tantissime e ci prendono alla gola... i protagonisti cesellati in maniera magistrale...
Alessandro Aller
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L'autore crea una serie di micro-mondi assolutamente realistici e credibili, quando pensi di aver intuito, lui sposta avanti la prospettiva e tu sei lì che insegui.
Cliente Amazon
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Questo libro è un treno che passa in galleria... un viaggio irto di pericoli da superare per ritrovare la propria coscienza.
Fausto
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Non è un libro, è una trappola, non riesco a uscirne fuori. Terribile metafora dello sfascio della nostra società. Sotto un'apparente leggerezza si nasconde un romanzo politico non nel senso degli schieramenti ma dei principi e delle idee, una critica aspra all'egoismo che guida la nostra società a tutti i livelli. E' una bella storia e insieme un grido di allarme, una richiesta d'aiuto.
Andrea Valvo
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Libro molto diverso dalle solite cose, scritto a capitoli brevi, si legge un po' come un film, lo vedi con gli occhi. La conoscenza rende liberi ma la conoscenza non è gratis, chiede sudore, impegno, fatica. È questo l'aspetto che più mi ha colpito.
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Stefano Soli

Sceneggiatore, regista, produttore e scrittore.
Dopo alcune esperienze come assistente alla regia, realizza alcuni corti e documentari. Da segnalare “Furti” (Globo d’oro della stampa estera per il miglior cortometraggio) e i documentari per RAI-SAT, “Il misantropo” e “La signorina del futuro”, monografie dedicate rispettivamente a Gabriele Lavia e a Franca Valeri. Parallelamente lavora come sceneggiatore per la lunga serialità televisiva e come traduttore di documentari per varie emittenti. L’esordio come produttore avviene nel 2004 con il corto “Giorno 122” presentato al festival di Venezia nel 2005, lavoro successivamente sviluppato in un lungometraggio terminato nel 2012.
Giorno 122” è anche l’esordio letterario.  
Il 7 Aprile esce per SEM edizioni “Il Quarto Requisito”, noir triestino tutto al femminile.

"Giorno 122" un progetto multimediale italiano

un corto presentato al festival di Venezia nel 2005
un lungometraggio completato nel 2012
un romanzo pubblicato nel 2021
e poi…?

28 giorni di riprese totali fra Lazio, Abruzzo, Calabria e Basilicata
6 anni fra il primo e l’ultimo ciak; 5 diverse produzioni
Una delirante epopea cinematografica sostenuta dalla passione di attori e tecnici
dalla volontà indomabile di perseguire a ogni costo l’obiettivo

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